
L’odissea giudiziaria di un 52enne di Fordongianus.
Nelle ultime settimane, il caso di Massimo Sanna, 52 anni, di Fordongianus, ha tenuto banco nel tribunale di Oristano. Accusato di danneggiamento per aver incendiato un cassonetto per la raccolta differenziata e di aver imbrattato un’automobile con vernice rossa, Sanna è stato recentemente assolto dalla giudice monocratica del tribunale di Oristano, “per non aver commesso il fatto”.
I fatti, risalenti alla fine di gennaio 2020, hanno scatenato una serie di indagini che hanno coinvolto il paese. La titolare di un bar e i suoi clienti si erano spaventati in seguito ad un boato proveniente dall’esterno, causato dalle fiamme che avevano avvolto il cassonetto per la plastica utilizzato dal locale. Contemporaneamente, il proprietario di una Mercedes, parcheggiata nelle vicinanze, aveva scoperto la sua vettura imbrattata di vernice rossa.
Le indagini avevano inizialmente puntato il dito su Massimo Sanna, trovando il telefono dell’imputato vicino al cassonetto incendiato. Nella stessa circostanza, era state rinvenute anche le chiavi di casa nelle immediate vicinanze. Tuttavia, l’avvocato difensore ha sollevato dubbi sulla sequenza degli eventi, suggerendo che gli oggetti incriminanti potessero essere stati posizionati ad arte per incastrare il suo cliente.
La tesi difensiva ha trovato ascolto presso il giudice, che ha scelto di assolvere Sanna dalle accuse mosse contro di lui. L’episodio ha destato grande sorpresa nella comunità di Fordongianus.