La fedeltà e il servizio dei carabinieri nella storia d’Italia.
Dall’epoca monarchica alle istituzioni repubblicane, l’Arma dei Carabinieri ha attraversato oltre due secoli di storia italiana, interpretando e servendo ogni fase del cambiamento politico e sociale del Paese. Sempre fedele alla sua missione, ha saputo evolversi restando ancorata ai valori di legalità, disciplina e servizio alla collettività.
L’idea di istituire l’Arma dei Carabinieri.
Dopo la caduta dell’impero napoleonico nell’aprile del 1814, Vittorio Emanuele I di Savoia fece ritorno a Torino, riprendendo possesso del Regno di Sardegna dopo l’esilio a Cagliari. Giunto a Genova, il sovrano si trovò davanti a un contesto di disordine e instabilità, conseguenza dei mutamenti politici degli anni precedenti. In tale contesto, pur deciso a cancellare ogni eredità della dominazione francese, riconobbe l’efficienza della Gendarmeria napoleonica, apprezzandone il modello come riferimento per la costruzione di un nuovo strumento di sicurezza. Sulla base di due progetti a lui sottoposti, Vittorio Emanuele I istituì un corpo speciale con compiti di tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza interna. Nacque così, il 13 luglio 1814, il Corpo dei Carabinieri Reali, mediante le Regie Patenti che istituivano anche la Direzione Generale di Buon Governo. I Carabinieri divennero così parte fondamentale del nuovo sistema di sicurezza, selezionati per la loro integrità morale, equilibrio e robustezza fisica.
Integrati come Arma del Regio Esercito.
Con l’Unità d’Italia nel 1861, i Carabinieri furono integrati come Arma del Regio Esercito, assumendo nel 1873 la denominazione ufficiale di “Arma dei Carabinieri Reali”. L’anno seguente, dopo il trasferimento della capitale a Roma, fu istituita la Legione di Roma. Nei decenni successivi, i Carabinieri operarono in prima linea contro la criminalità, soprattutto in Sardegna, Toscana, Calabria e Puglia, contribuendo alla cattura di bande pericolose.
Il ruolo nella Prima e Seconda Guerra Mondiale.
Durante la Prima Guerra Mondiale, l’Arma fu mobilitata per funzioni militari, di polizia e di contrasto allo spionaggio, distinguendosi sul fronte dell’Isonzo, al Piave e sul Podgora. Al termine del conflitto, il 5 giugno 1920, la bandiera dell’Arma fu decorata con la prima Medaglia d’Oro al Valor Militare, data poi scelta per celebrare la fondazione del Corpo. Nel secondo conflitto mondiale, i Carabinieri si distinsero in compiti militari e di controspionaggio. L’8 settembre 1943 segnò un momento drammatico ma anche eroico: migliaia furono i caduti, i feriti e i deportati. Esemplare fu il sacrificio del vice brigadiere Salvo D’Acquisto, che offrì la propria vita per salvare 24 civili, diventando simbolo di dedizione e coraggio.
Dal dopoguerra al periodo buio della mafia.
Dopo la guerra, con la nascita della Repubblica nel 1946 e l’entrata in vigore della Costituzione nel 1948, l’Arma rinnovò il suo giuramento, stavolta verso le istituzioni democratiche. Negli anni del boom economico si modernizzò grazie alla motorizzazione e alla creazione del Nucleo Radiomobile, migliorando l’efficienza e la presenza sul territorio. Negli anni di piombo, l’Arma fu protagonista nella lotta al terrorismo, con l’istituzione di nuclei speciali antiterrorismo voluti dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. A lui è legata anche la nascita del Ros, operativo dal 1990, che si distinse per l’arresto di Totò Riina. Nel 2000 l’Arma fu elevata a quarta Forza Armata, mantenendo la doppia natura militare e di polizia. È oggi un punto di riferimento anche nell’intelligence, nella tutela ambientale e culturale.
La celebrazione dell’anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri.
Nel 211° anniversario della fondazione, l’Arma dei Carabinieri viene celebrata come un pilastro della Repubblica e come simbolo di unità nazionale, capace di saldare tradizioni diverse nel segno della legalità, della sicurezza e della solidarietà.

