Ferrero della Marmora protagonista a Oristano.
Un’affascinante immersione nella Sardegna dell’Ottocento e nei suoi paesaggi meno conosciuti è al centro del secondo appuntamento del ciclo di conferenze “L’Antiquarium Arborense e la Sardegna”, dedicato al patrimonio storico, artistico e scientifico dell’isola, raccontato attraverso gli occhi di studiosi e ricercatori. Sabato 15 novembre, alle 17:30, all’Hospitalis Sancti Antoni di Oristano, Giorgio Pellegrini, già docente all’Università di Cagliari, sarà protagonista di una conferenza intitolata “L’esploratore innamorato. Alberto Ferrero della Marmora e la sua Sardegna”, in cui racconterà la vita e le avventure di uno dei più grandi esploratori dell’isola.
L’approfondimento curato da Giorgio Pellegrini.
Pellegrini approfondirà la singolare e affascinante figura di Alberto Ferrero della Marmora, che per quasi quarant’anni dell’Ottocento ha percorso la Sardegna, documentandone e descrivendone ogni angolo con uno sguardo appassionato e meticoloso. La conferenza restituisce immagini vivide e straordinarie dell’esploratore: si immagina Ferrero della Marmora nelle afose giornate cagliaritane segnate dal “maledetto Levante”, mentre, scrupoloso meteorologo, porta alla bocca foglie o ciottoli raccolti da terra per assaggiarne il cloruro di sodio dell’umidità che li impregna; oppure perso nella wilderness dell’isola, ricava il nord dalle chiome deformi dei lentischi piegate dal maestrale come aghi di bussola; o ancora, viandante illuminato dai lampi e zuppo di pioggia, accarezzato per un terribile, lunghissimo istante dai lunghi capelli del cadavere appeso all’ingresso di Domusnovas.
La sua fisionomia, caratterizzata da mustacchi leggermente spioventi, lo portava talvolta a essere scambiato in qualche paese dell’interno per un sarto greco, e costringeva a lunghe spiegazioni con i rustici locali per far capire che non tagliava cappotti, o a rassicurare pastori sospettosi che il suo fedele teodolite non era d’oro ma d’ottone, o ancora a convincere gruppi di barbaricini armati che non aveva mai sparato a un maiale vicino al ponte di Marreri.
La sua opera rimane ancora oggi insuperata.
Ma chi era, in fondo, questo coraggioso e instancabile piemontese, militare e nobilissimo giramondo, che per quasi quarant’anni attraversò una Sardegna dimenticata dal mondo? Scienziato “politecnico”, esperto in ogni campo dello scibile – ornitologo, archeologo, etnografo, geografo, cartografo, storico, naturalista e geologo – Alberto Ferrero della Marmora è senza dubbio il più appassionato tra i primi esploratori dell’isola e, in termini di dedizione e amore per la Sardegna, il più grande. La sua opera monumentale, che ancora oggi rimane insuperata per mole, impegno e passione, rappresenta il frutto del suo desiderio di presentare al mondo un’isola sconosciuta di cui si era profondamente innamorato, come Pellegrini mostrerà nel corso di questa conversazione, frutto di una lunga e approfondita esperienza di studio e ricerca dedicata a questo “illustratore della Sardegna”.
La cura della rassegna dedicata a Ferrero della Marmora.
La rassegna, dedicata all’archeologia, all’arte e alla scienza nel Mediterraneo, è curata dalla direttrice del Museo archeologico, Carla Del Vais, che ha voluto coinvolgere protagonisti di fama nazionale, impegnati a raccontare la Sardegna come crocevia di civiltà, saperi e identità. L’apertura del ciclo era avvenuta a fine ottobre con Anna Chiara Fariselli, dell’Università di Bologna, che ha condotto un incontro partecipato sul tema dell’organizzazione sociale di Tharros tra età punica e tardoantica. Dopo l’intervento di sabato di Giorgio Pellegrini, il programma proseguirà con ulteriori appuntamenti, tra cui quello del 21 novembre con Mauro Salis, dell’Università di Cagliari, che parlerà de “La bottega di Stampace e i retabli per la città di Oristano”, e il 13 dicembre con Donata Luiselli, dell’Università di Bologna, che affronterà la “Storia genetica della Sardegna tra passato e presente”.
Come prenotarsi.
Gli incontri sono tutti a ingresso gratuito. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare l’Antiquarium Arborense all’indirizzo visiteguidate@fondazioneoristano.it.

