A Marrubiu il ricordo del generale Dalla Chiesa.
Sabato, la comunità di Marrubiu, insieme ai carabinieri del Comando provinciale di Oristano, all’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo, alle autorità civili e militari e a numerosi cittadini, si è riunita per commemorare il 42esimo anniversario dell’assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della consorte Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo. Una cerimonia solenne che ha unito passato e presente, riaffermando il valore e il sacrificio di chi ha dedicato la propria vita alla lotta per la legalità e contro il crimine organizzato.
Chi era il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Il generale Dalla Chiesa, nato a Saluzzo nel 1920. Ricopriva il ruolo di Prefetto di Palermo al momento del suo assassinio, avvenuto il 3 settembre 1982 per mano di Cosa Nostra. Simbolo della lotta contro la criminalità organizzata, Dalla Chiesa si era distinto sia durante la guerra di liberazione dal nazifascismo sia contro le Brigate Rosse. Durante il suo comando della Legione Carabinieri di Palermo, il generale aveva già dimostrato le sue capacità nel contrastare Cosa Nostra. A lui va il merito di aver introdotto tecniche innovative come l’infiltrazione di agenti, strumento che avrebbe segnato un passo avanti nella lotta alla mafia.
Un punto di svolta per lo Stato italiano nella battaglia contro la mafia.
La sua tragica morte ha segnato un punto di svolta per lo Stato italiano nella battaglia contro la mafia. Come sottolineato durante la commemorazione, sebbene la vittoria definitiva contro Cosa Nostra non sia ancora stata raggiunta, i contributi di Dalla Chiesa hanno ispirato molte delle leggi antimafia che ancora oggi costituiscono un baluardo nella lotta alla criminalità organizzata.
Una visione ancora oggi attuale.
Nel corso della cerimonia, le parole del generale sono state ricordate con forza: “Il miglior modo di combattere la mafia è garantire al cittadino i propri diritti, che altrimenti diventerebbero appannaggio di pochi”. Questa visione rimane ancora oggi attuale, un punto di riferimento per tutti i carabinieri e per chiunque si impegni nella difesa della legalità.
L’importanza di trasmettere l’eredità morale di Dalla Chiesa.
L’evento ha voluto sottolineare l’importanza di trasmettere alle nuove generazioni l’eredità morale di Dalla Chiesa, spronandole all’impegno civile e alla lotta per i propri diritti. Il generale non rappresenta solo un eroe del passato. Resta ancora oggi un modello di vita per chi continua a servire lo Stato e a combattere per la giustizia. “La sua eredità simbolica va posta al centro del nostro ricordo – è stato ribadito durante la commemorazione – perché con la sua morte è cominciata la riscossa dello Stato contro la mafia”.