Il legame tra i nuovi progetti eolici e l’incendio a Nuoro.
L’incendio che ha devastato quasi mille ettari di boschi nell’area di Sa Serra, a Nuoro, sembra avere legami con due importanti progetti eolici. A rivelarlo è Mauro Pili, caporedattore de L’Unione Sarda, che ha evidenziato come il rogo ricada esattamente all’interno di tali aree.
Gli incendi a Nuoro avrebbero legami con i nuovi progetti eolici.
“L’incendio di Sa Serra, che ha devastato quasi mille ettari di aree boschive, ricade esattamente nell’areale di due progetti eolici – scrive Pili nella sua inchiesta sul quotidiano -. Il primo: si chiama Intermontes, tredici pale, ognuna alta 180 metri, da ‘Sa ‘e Balia’, sulla strada provinciale Nuoro-Benetutti, sino a Janna ‘e sa Chida. È in mano agli spagnoli di “Edp Renewables”. Il secondo è intercontinentale: proprietà della Nuoro Wind s.r.l., dichiarata di proprietà al cento per cento della YR Nuoro Pte Limitd, con sede a North Bridge Road nel grattacielo centrale di Singapore. Un parco eolico di 15 torri giganti, 135 metri di altezza per il pilone e 170 metri il diametro delle pale, complessivamente sopra i 220 metri d’altezza, società con a capo la Yinson Holdings Berhad, una multinazionale malese, che si occupa di investimenti su larga scala, con particolare dedizione alla produzione offshore, pale eoliche in mare, e alle energie rinnovabili, compresa la gestione di navi di supporto offshore”.
Le mani criminali e il business dietro gli incendi.
Sempre secondo Mauro Pili, un ambiente rigoglioso e di notevole valore paesaggistico risulta messo a rischio da attività criminali e interessi economici poco trasparenti. “Mani criminali e business inconfessabili, certamente favoriti da un sistema antincendio che lascia vuoti incolmabili a partire da quella gestione aerea della lotta alle fiamme che, anno dopo anno, appare sempre più degradato con meccanismi d’appalto e di capitolati che lasciano molte ombre e troppe insidie. Dislocare, per esempio, tre Canadair su Olbia, nessuno al centro e al sud dell’Isola, significa non avere una risposta omogenea e articolata sul territorio regionale”.