
Pubblicati i dati Istat che riguardano la provincia di Oristano.
Il 29 marzo, l’Istat (Istituto nazionale di statistica) ha diramato i dati sulla situazione demografica in Italia. Nel comunicato si legge che al 1° gennaio 2024 la popolazione residente in Italia è di quasi 59 milioni unità. Un dato poco confortante è dato dal numero dei nati che, secondo il dato provvisorio, sono 379mila, con un tasso pari a 6 nati ogni 1000 abitanti. Rispetto al 2022 la diminuzione delle nascite è di 14 mila unità (- 3,5%). Per quanto riguarda i decessi, nel 2023 sono stati 661mila, mentre nel 2022 erano 607mila, con un calo dell’8%.
Le donne vivono più a lungo degli uomini.
Tra le donne la speranza di vita è di 85,2 anni (+ 5 mesi rispetto al 2022) mentre per gli uomini il dato si ferma a 81,1 anni (+ 6 mesi rispetto al 2022). Per quanto riguarda l’età media degli italiani è di 46,6 anni con: 14 milioni e 358mila ultrasessantacinquenni (il 24,3% della popolazione totale); 4 milioni 554mila ultraottantenni; 4 milioni e 441 mila i bambini sotto i 10 anni di età. In Liguria si registra la popolazione più anziana con il 29% di over sessantacinquenni e con il 10,3% di ultraottantenni. Tra le curiosità dei dati Istat il numero degli ultracentenari che al 1° gennaio 2024 raggiunge un dato da record, superando le 22mila e 500 unità (con oltre 2mila nonnini in più rispetto all’anno 2022).
I dati Istat sulla Sardegna e la provincia di Oristano.
Per quanto riguarda la Sardegna, il numero degli abitanti è di 1.569.832 di cui 799.107 femmine e 770.725 uomini, mentre il numero degli abitanti della provincia di Oristano è di 149.078 di cui 75.649 femmine e 73.429 uomini.
L’Italia è tra i paesi più vecchi d’Europa.
Dai dati sopra elencati si evince che la nostra nazione è il paese più vecchio di tutta l’Europa e questo preoccupa, tra le tante cose, gli economisti che prevedono un tracollo della sostenibilità sociale e dello sviluppo. Secondo le analisi degli esperti tutto ciò è dovuto alla mancanza di politiche degli ultimi decenni che non hanno investito per incrementare tassi di natalità in grado di invertire la tendenza all’inesorabile declino demografico che è sotto gli occhi di tutti.