
Alla scoperta del mentalista mago Marik.
Alex Caiafa, in arte mago Marik, è un giovane illusionista e mentalista. Originario di Nuoro, da sempre è appassionato di intrattenimento, fin da quando ha iniziato il suo percorso nel mondo dell’animazione già a 14 anni, per poi dedicarsi completamente all’animazione turistica. Nel 2019, durante una stagione in Abruzzo, ha avuto l’opportunità di avvicinarsi al mondo della magia, grazie all’incontro con alcuni ospiti appassionati di illusionismo. Da allora, ha perfezionato le sue abilità, scoprendo anche la passione per l’ipnosi. Oggi si distingue per l’illusionismo ravvicinato, l’ipnosi ravvicinata e da palcoscenico, utilizzata non solo per intrattenere ma anche per far scoprire agli spettatori il loro potenziale mentale.
Mago Marik, quando e come ha scoperto la sua passione per la magia?
“La passione per la magia l’ho sempre avuta, ma è stato nel 2019 che mi sono trovato immerso in questo mondo, senza nemmeno rendermene conto. In quel periodo, lavoravo come capo Animazione in una struttura turistica in Abruzzo, dove incontrai degli ospiti che studiavano magia e che mi indicarono come iniziare a studiare”.
C’è un numero a cui è particolarmente legato o che ritiene la rappresenti più di altri?
“Senza ombra di dubbio, l’ipnosi è il numero che mi rappresenta maggiormente, poiché mi consente di entrare in contatto con la parte più profonda dello spettatore, creando un legame unico e diretto. Attraverso questa pratica, riesco a esplorare e manipolare la mente in modi che vanno oltre la semplice magia, rendendo ogni performance un’esperienza davvero coinvolgente. Con l’ipnosi non manipolo, ma guido la mente dello spettatore in un percorso interiore che va oltre la semplice magia”.
Come reagisce il pubblico oggi, in un’epoca in cui la tecnologia rende tutto apparentemente “possibile”?
“Il tipo di performance che propongo è l’illusionismo e l’ipnosi ravvicinata. Questo mi consente di abbattere tutte le barriere di diffidenza e scetticismo da parte del pubblico. Anche se gli spettatori sanno che ‘il trucco c’è’, non riescono a percepirlo, e di conseguenza si emozionano e rimangono stupiti”.
Che tipo di preparazione e allenamento richiede la magia, e come si tiene aggiornato su nuove tecniche o tendenze?
“La magia richiede un esercizio costante e metodico. Inizialmente si studia il concetto teorico, per poi dedicarsi a mesi di pratica continua, finché il concetto non viene completamente interiorizzato. Non seguo tendenze particolari, ma mi impegno in uno studio approfondito per offrire al pubblico uno spettacolo unico ed esclusivo, che vada oltre le mode del momento. Il mio obiettivo è creare un’esperienza che rimanga impressa, puntando sulla qualità e sull’originalità di ogni performance”.
C’è un momento specifico che considera il più memorabile della sua carriera?
“Uno dei momenti più memorabili della mia carriera è stato nel 2023, quando ricoprivo il ruolo di responsabile diurno per due strutture turistiche in Toscana. In quell’occasione, un illusionista che si esibiva settimanalmente nelle strutture mi chiese di aprire ogni suo spettacolo con una performance di ipnosi di gruppo dal palcoscenico per tutta la stagione. Fu un’opportunità straordinaria, che mi permise di mettermi alla prova e di offrire al pubblico un’esperienza unica, consolidando ulteriormente la mia passione per l’ipnosi e l’illusionismo”.