L’Oristanese dimenticato da Meloni e Todde.
Il recente accordo per lo Sviluppo e la Coesione per la Sardegna, firmato dalla presidente della Regione Alessandra Todde e dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha visto l’assegnazione di ben 3,55 miliardi di euro per 294 interventi strategici in tutta l’isola. Questi fondi, destinati a migliorare le infrastrutture, la sanità, l’istruzione e altri settori cruciali, sono una risorsa fondamentale per il futuro della Sardegna. Tuttavia, un’analisi attenta dei dettagli dell’accordo rivela una realtà preoccupante: il territorio dell’Oristanese, purtroppo, sembra essere stato messo da parte.
Tra le priorità di Meloni e Todde non c’è l’Oristanese.
Le priorità individuate nel piano di sviluppo includono interventi per l’ambiente, le infrastrutture di trasporto, la riqualificazione urbana, la sanità e l’istruzione, con miliardi di euro destinati a potenziare la viabilità, l’approvvigionamento idrico e l’edilizia scolastica. Tra le voci principali, emerge un forte impegno per Sassari e Cagliari, che si contendono la fetta maggiore delle risorse. Ad esempio, la Metrotranvia di Sassari riceve ben 58 milioni di euro, e ben 182 milioni sono destinati alla messa in sicurezza della viabilità provinciale. Ma quando si esaminano i dettagli, la grande domanda è: cosa resta per l’Oristanese?.
Un significativo intervento per la viabilità e le infrastrutture.
Il piano prevede, infatti, un significativo intervento per la viabilità provinciale, ma non ci sono indicazioni specifiche per il miglioramento delle infrastrutture stradali e ferroviarie nella vasta area oristanese, che continua a soffrire di carenze croniche nella mobilità. L’assenza di una visione strategica per un’area centrale della Sardegna rischia di lasciare l’Oristanese in una posizione di isolamento, con un impatto negativo sullo sviluppo economico e sociale della zona.
La sanità di Oristano resta nel dimenticatoio.
Inoltre, i fondi destinati alla sanità e all’edilizia pubblica sembrano concentrarsi su Sassari e Cagliari, dove sono previsti investimenti per ospedali e piani tecnologici. Mentre il Complesso Ospedaliero di Sassari beneficerà di 78,5 milioni di euro, non emergono risorse concrete per migliorare le strutture sanitarie in Oristano, un territorio che, purtroppo, ha visto nel corso degli anni un progressivo depotenziamento dei servizi pubblici, soprattutto quelli legati alla salute e all’assistenza.
Nell’Oristanese non sono previsti interventi di rilievo.
L’Oristanese, da sempre terra ricca di tradizioni agricole e artigianali, ma con un tessuto economico fragile, si trova così escluso dalla grande partita della modernizzazione dell’isola. Non sono previsti interventi di rilievo per la riqualificazione urbana, che potrebbe restituire nuovo slancio ai centri storici della provincia di Oristano, e nemmeno per il rafforzamento delle infrastrutture turistiche, fondamentali per una regione che potrebbe puntare molto su questo settore.
I trattamenti non sono uguali per tutti.
Questa disattenzione nei confronti dell’Oristanese non è solo un errore di pianificazione territoriale, ma un segno di disuguaglianza tra le aree centrali e quelle periferiche della Sardegna. Un’isola che aspira ad uno sviluppo equilibrato non può permettersi di dimenticare le sue aree interne. La politica regionale deve prendere atto che la crescita non si misura solo in termini di capitale economico, ma anche di opportunità diffuse su tutto il territorio. L’Oristanese ha bisogno di investimenti urgenti e mirati, non solo di politiche generiche che rischiano di avvantaggiare sempre gli stessi territori.