In migliaia a Saccargia per dire no alla speculazione eolica

Il no della Sardegna alla speculazione eolica.

In Sardegna, la protesta contro la speculazione legata all’energia rinnovabile si è fatta sentire con forza durante la giornata mondiale del vento. La mobilitazione è stata scatenata dalle numerose autorizzazioni per l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici in varie zone dell’Isola, comprese quelle vicine a siti archeologici e beni artistici e culturali tutelati.

L’evento si è tenuto nei pressi della basilica di Saccargia.

Nelle campagne di Codrongianos, a 20 chilometri da Sassari, il popolo sardo si è radunato questo pomeriggio per una grande manifestazione dal titolo evocativo: “E’-Vento di Saccargia”. L’evento è stato animato da musica, cartelli di protesta, bandiere dei Quattro Mori e discorsi contro l’invasione di pali e pannelli. Il palco è stato posizionato simbolicamente di fronte alla basilica di Saccargia, uno dei monumenti minacciati. Anche la zona di Barumini, sede del patrimonio Unesco Su Nuraxi, è a rischio a causa di un progetto di ampliamento del parco eolico di Nulvi-Ploaghe, proposto da Erg Wind Energy ed Erg Wind Sardegna.

L’iniziativa è stata organizzata dai comitati contro la speculazione energetica.

Organizzata dal coordinamento dei comitati sardi contro la speculazione energetica, la mobilitazione ha visto la partecipazione di centinaia di persone provenienti da tutta l’Isola. Da un anno e mezzo, questo coordinamento diffonde l’allarme sulla speculazione nelle piazze della Sardegna. La protesta proseguirà fino a notte inoltrata, con interventi dal palco e concerti.

La preoccupazione per i tesori storici della Sardegna.

C’è grande preoccupazione per i tesori dell’Isola, da Saccargia a Barumini, dove i progetti nelle vicinanze sono stati definitivamente autorizzati. I 6,2 gigawatt di energia rinnovabile assegnati alla Sardegna non sono stati discussi col Governo e non sono stati basati su un’analisi dei reali bisogni. In aggiunta, non è stato stabilito né ottenuto un limite massimo alla potenza installabile, e l’eolico offshore è escluso dalla competenza della Regione. Infine, rimangono pendenti oltre 800 richieste di connessione per un totale di quasi 58 gigawatt di potenza complessiva tra fotovoltaico, eolico terrestre e marino, una situazione che viene considerata pura speculazione.

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