Passano i camion con le turbine eoliche al porto di Oristano.
Dopo un blocco di tre ore, il convoglio di camion trasportanti i componenti delle mega turbine eoliche è riuscito a lasciare il porto di Oristano. L’evento ha acceso ulteriormente il dibattito sull’espansione dei parchi eolici in Sardegna, considerata da molti un’operazione di speculazione travestita da iniziativa green, destinata a compromettere il paesaggio e l’ecosistema dell’isola.
Le preoccupazioni dei cittadini si scontrano con gli interessi delle multinazionali.
L’area portuale di Oristano si è trasformata in un campo simbolico, dove le preoccupazioni ambientali dei cittadini si scontrano con gli interessi delle multinazionali e l’inattività politica. Nonostante le ripetute promesse di intervento, i politici sembrano incapaci di prendere una posizione decisa, lasciando spazio a operazioni che molti definiscono speculative.
Questa sera un nuovo presidio al porto di Oristano contro le pale eoliche.
Il Gruppo Tutela Territorio Sardo (Gruttes), uno dei principali oppositori di questi progetti, sottolinea la necessità di una maggiore partecipazione popolare per contrastare efficacemente questa tendenza. Gruttes invita tutti gli abitanti della Sardegna a unirsi al presidio permanente, per manifestare il loro dissenso. Questa sera, alle 18:30, si terrà un’assemblea presso il porto di Oristano, dove i presidianti discuteranno le prossime mosse per mantenere viva la resistenza.
Fermato un attivista al porto di Oristano contro lo sbarco delle turbine eoliche.
La scorsa notte ha visto un fronte compatto di attivisti, provenienti da diversi gruppi di protesta, uniti nella resistenza contro il trasporto delle componenti eoliche. Il presidio, iniziato giovedì scorso, è diventato un simbolo della determinazione dei cittadini sardi a proteggere il loro territorio dall’espansione incontrollata dei parchi eolici. Polizia e carabinieri sono intervenuti con decisione per disperdere i manifestanti e ripristinare l’ordine nel piazzale portuale. Durante l’operazione, uno dei partecipanti è stato fermato per la sua resistenza pacifica.
Progetti controversi che necessitano di approfondimenti e riflessioni.
La Sardegna, terra di antiche tradizioni e bellezze naturali, si trova così al centro di un dibattito che non sembra destinato a risolversi presto. La partecipazione all’assemblea di questa sera potrebbe rivelarsi cruciale per determinare le future strategie di opposizione e il destino di questi progetti controversi.