La presentazione del libro di Patrick Zaki a Ghilarza.
Martedì 23 luglio, a partire dalle 18.30, l’Auditorium di Ghilarza ospiterà l’attivista per i diritti umani Patrick Zaki, che dialogherà con lo storico Gianni Francioni e il giornalista Luca Foschi per presentare il suo libro “Sogni e illusioni di libertà: la mia storia”, edito da La nave di Teseo. L’incontro è organizzato in collaborazione con la Fondazione Casa Museo Gramsci di Ghilarza e la Fondazione Gramsci di Roma.
La lotta per i diritti umani.
Patrick Zaki, noto per la sua lotta per i diritti umani, ha vissuto una drammatica esperienza che ha avuto inizio il 7 febbraio 2020. Tornato a Il Cairo da Bologna, dove stava studiando, avrebbe dovuto trascorrere solo pochi giorni a casa. Tuttavia, il destino ha preso una piega diversa: Zaki è stato arrestato e ha trascorso 20 mesi in prigione. La sua detenzione ha suscitato una forte reazione non solo a Bologna, ma in tutta Italia, con manifestazioni e proteste che non si sono mai fermate.
Il confronto con un sistema carcerario considerato disumano.
Nel suo libro, “Sogni e illusioni di libertà”, Zaki narra la sua storia, rivelando i dettagli di quel fatidico giorno e dei successivi. Gli interrogatori, l’isolamento, le torture e il confronto con un sistema carcerario disumano. Zaki condivide anche cosa lo ha mantenuto vivo durante quei difficili mesi: gli studi, la passione per il calcio, la musica e l’affetto dei suoi cari, in particolare della sua amata Reny, e il sostegno dell’intera Italia.
Le parole di Patrick Zaki.
“La speranza è il motivo per cui esisto e racconto la mia storia – spiega Zaki -. La speranza mi è venuta dal primo momento in cui ho visto una persona che mi amava e che ha deciso di rischiare e di affrontare tutto per me, una famiglia che non sapeva cosa stesse accadendo, ma ha scelto di stare dalla parte del figlio, qualunque fossero le sue scelte. Sarò sempre grato per tutto l’amore e la speranza che mi hanno circondato. Rimarrò fedele a questa malattia della speranza con cui mi avete contagiato, fino a quando le prigioni, piene di persone libere, saranno vuote”.