Crescono i reati informatici in provincia di Oristano.
Oristano e il resto della Sardegna si trovano a fronteggiare l’aumento dei reati informatici. Secondo il rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, basato su dati Istat, nel 2023 sono state presentate ben 3.508 denunce relative a crimini informatici da parte di imprenditori sardi, registrando una crescita del 4,3% rispetto all’anno precedente.
I dati di Confartigianato Sardegna sui reati informatici in provincia di Oristano.
Oristano, in particolare, ha visto un incremento delle segnalazioni del 3,8%, con 494 denunce complessive, di cui il 55,4% provenienti dalle imprese. Tuttavia, il fenomeno non si limita a questa provincia: l’intera isola è interessata da una crescita complessiva del +34,6% negli ultimi quattro anni, anche se la Sardegna si mantiene sotto la media nazionale del +45,5% nello stesso periodo.
Un panorama preoccupante per le imprese.
La stragrande maggioranza dei reati informatici (91%) riguarda truffe e frodi digitali, come il phishing e le manipolazioni dei sistemi informatici, mentre il restante 9% include accessi abusivi, danneggiamenti e diffusione illecita di dati sensibili. Gli imprenditori sardi, soprattutto quelli delle piccole e medie imprese, sono sempre più bersagliati da questi crimini, complici la digitalizzazione accelerata e la carenza di adeguate competenze nel campo della cybersicurezza.
Le parole del vicepresidente regionale di Confartigianato Sardegna.
Fabio Mereu, vicepresidente regionale di Confartigianato Sardegna, ha sottolineato l’importanza di investire in tecnologie, formazione e sicurezza informatica per fronteggiare le nuove sfide. “Gli imprenditori non possono abbassare la guardia. La mancanza di personale qualificato e la scarsa consapevolezza sull’importanza della sicurezza informatica in azienda richiedono interventi mirati”, ha dichiarato.
Collaborazione e investimenti: la chiave per la sicurezza.
Secondo Confartigianato Sardegna, il 43,1% delle imprese italiane che hanno adottato la transizione digitale nel 2023 ha dichiarato di aver investito in cybersicurezza. Tuttavia, persiste una difficoltà nel reperire figure professionali competenti: il 69,9% delle posizioni per esperti di sicurezza informatica resta vacante, rendendo ancora più urgente la necessità di formare personale specializzato. “Proteggere le piccole imprese è una responsabilità condivisa – ha concluso Mereu -. Solo attraverso la collaborazione tra imprese, istituzioni e forze dell’ordine, possiamo garantire un ambiente digitale sicuro”.
La Sardegna nel contesto nazionale.
Sebbene l’isola registri una crescita inferiore alla media nazionale, l’aumento dei reati informatici è un segnale d’allarme. In Italia, il tasso di crimini informatici ha raggiunto i 55 reati ogni 100mila abitanti, superando ampiamente la media europea di 33. Per la Sardegna resta fondamentale promuovere politiche di sensibilizzazione e supportare le aziende nel rafforzamento delle loro difese digitali. Solo così sarà possibile arginare un fenomeno che, se non adeguatamente contrastato, rischia di compromettere l’economia locale e la fiducia nel digitale.

