Santa Giusta, il secondo rapinatore era stato condannato per omicidio

La tentata rapina nella banca di Santa Giusta.

Nel corso di una telefonata tra una cliente e il direttore della Banca di Arborea a Santa Giusta, avvenuta il 2 febbraio, il tono del bancario è improvvisamente cambiato quando ha avvertito la presenza di due uomini armati e mascherati nella filiale. La prontezza della donna nell’allertare le forze dell’ordine ha permesso ai carabinieri del Comando provinciale di Oristano di attivarsi immediatamente, bloccando le vie di uscita da Santa Giusta con le autopattuglie.

Un carabiniere in pensione presente in banca quel giorno ha contribuito a fermare il secondo rapinatore, Antonio Marras, 65enne di Serrenti, dopo che il primo era riuscito a fuggire. Lo ha immobilizzato, togliendogli una pistola giocattolo. Il comandante della stazione di Santa Giusta ha poi aiutato a bloccare il malvivente. Il tenente colonnello Mariano Lai, comandante del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Oristano, ha illustrato i dettagli dell’operazione di cattura del secondo rapinatore, Marco Orrù, 48 anni, condannato per l’omicidio di un gioielliere a Brescia nel 1999.

Le ricerche si sono concentrate tra Santa Giusta, Serramanna, suo paese d’origine, e Villamassargia, dove era in affidamento in prova ai servizi sociali. Dopo aver individuato la sua identità e attraverso un blitz a Serramanna, i carabinieri hanno tracciato la sua fuga fino a Brescia. Il sospetto era che potesse raggiungere la città. È stato arrestato mentre tentava di prendere il traghetto per Civitavecchia al porto di Cagliari, dove i carabinieri lo attendevano.

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