
Gli esperti a confronto sulla Sepsi e antibiotico-resistenza.
Venerdì ad Oristano si parla di Sepsi, una condizione clinica sempre più presente in ambito sanitario. La sala conferenze dell’hotel “Mistral Due” ospiterà il corso dal tema “Sepsi: un approccio integrato clinica-laboratorio”, che ha come responsabile scientifico il dottor Roberto Irde, direttore del laboratorio analisi dell’ospedale San Martino di Oristano. I lavori inizieranno alle 14:30 e si concluderanno alle 19.
La Sepsi.
Il dottor Irde ha spiegato: “La Sepsi rappresenta un’evoluzione di un processo infettivo, in genere batterico, che per cause legate al paziente, come la carenza di difese immunitarie per età o per trattamenti ricevuti, esempio di tipo oncologico, o per l’aggressività del patogeno, ad esempio un batterio multiresistente, si mantiene provocando una risposta infiammatoria esagerata. La Sepsi progressivamente e rapidamente provoca un danno multi organo, che può sfociare in forme molto gravi, quali lo shock settico. Queste forme sono gravate da una mortalità superiore al 50%”.
Il corso.
“In questo incontro tra Laboratorio di Microbiologia clinica, Medici Rianimatori, di Pronto Soccorso e di Medicina Interna si mettono le basi per una rete tra i vari attori che intervengono a vario titolo sul processo – ha aggiunto il dottor Irde -. Lo scopo è riconoscere precocemente le prime fasi della Sepsi, impostare una corretta diagnostica e una corretta terapia sia di supporto che soprattutto antibiotica. La gestione della Sepsi interseca il campo di interesse con il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Sempre più frequente è il riscontro di infezioni che portano a Sepsi causate da microrganismi multiresistenti, che rendono inefficaci le terapie antibiotiche”.
Il fenomeno dell’antibiotico-resistenza resta molto diffuso.
“Fondamentale in questo ambito è il dato microbiologico, che fornisce informazioni sulla sensibilità agli antibiotici, sulla presenza di meccanismi di resistenza e quindi in un rapporto integrato microbiologo, infettivologo e clinico può permettere un trattamento personalizzato e quindi più efficace. Infine questo approccio permette anche di affrontare e combattere il fenomeno della multiresistenza agli antibiotici, che, a livello globale, impatta sulle infezioni correlate all’assistenza, uno dei principali problemi in sanità”, conclude il dottor Irde.