Il recupero delle aree interdette a Tharros.
Si è svolta questa mattina in Prefettura una riunione presieduta dal prefetto Salvatore Angieri, dedicata alle aree attualmente interdette del sito archeologico di Tharros. Al centro del dibattito, la ricerca di soluzioni tecniche per garantire sicurezza, tutela e fruizione di uno dei luoghi più emblematici della Sardegna.
La riunione sul recupero delle aree interdette a Tharros.
Alla riunione hanno partecipato la Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, il sindaco di Cabras, Andrea Abis, il presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni, e il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Angelo Ambrosio.
Fondi e progettualità per la valorizzazione.
Durante l’incontro, la Fondazione Mont’e Prama ha assicurato la propria disponibilità a reperire i finanziamenti necessari al recupero e alla valorizzazione delle aree interdette, partendo da un progetto tecnico redatto dalla Soprintendenza. L’obiettivo è riportare piena accessibilità e sicurezza a un sito di straordinario valore storico e turistico.
Un documento condiviso per gli interventi
Il sindaco di Cabras ha proposto la redazione di un documento d’indirizzo condiviso tra Comune, Soprintendenza e Fondazione, che includa un cronoprogramma degli interventi e la specifica identificazione catastale delle aree da trattare. Tale approccio mira a garantire una gestione coordinata ed efficace delle operazioni.
Collaborazione costruttiva.
Il Prefetto Angieri ha espresso gratitudine verso i partecipanti per il contributo costruttivo e lo spirito di collaborazione dimostrato. La riunione ha posto le basi per un percorso comune che potrebbe restituire al sito archeologico di Tharros la sua piena fruibilità, offrendo nuove opportunità di valorizzazione culturale e turistica per il territorio. Il sito di Tharros, nel comune di Cabras, è un tesoro inestimabile della Sardegna, con un’eredità storica che affonda le radici nell’epoca fenicia e punica. Un recupero tempestivo rappresenterebbe un passo fondamentale per la tutela e la promozione del patrimonio isolano.