Terremoto in Sardegna, nuove scosse tra terraferma e mare

Terremoto Sardegna

Da inizio 2025 sono numerose le scosse di terremoto in Sardegna.

Da inizio anno la terra in Sardegna ha continuato a muoversi, tra scosse di terremoto naturali e fenomeni di origine artificiale, con un bilancio che da gennaio 2025 conta complessivamente 11 terremoti sulla terraferma e altre 8 scosse registrate in mare aperto. Secondo i dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), 3 di questi eventi sono stati ricondotti a esplosioni da cava, mentre gli altri 8 hanno avuto origine naturale.

Ieri i sismografi hanno registrato una scossa a Trinità d’Agultu e Vignola.

Ieri sera alle 20:27 una lieve scossa di magnitudo 1.3 della scala Richter ha interessato il territorio di Trinità d’Agultu e Vignola. Il movimento tellurico, localizzato a 10 chilometri di profondità, si è verificato a 46 chilometri da Olbia e 50 da Sassari.

Diverse scosse di terremoto hanno interessato la Sardegna anche su terraferma.

Ripercorrendo gli eventi precedenti, l’Ingv ha rilevato il 24 luglio alle 10:59 un sisma di magnitudo 1.4 nel territorio di Olmedo, con ipocentro a 8 chilometri di profondità. Ancora prima, il 30 giugno alle 8:52, la terra ha tremato a Nughedu San Nicolò, con una scossa di pari magnitudo 1.4 e un epicentro situato a 9 chilometri sotto la superficie terrestre. Il 20 giugno, invece, alle 12:58, i sismografi hanno registrato un evento di magnitudo 0.7 nei pressi di Telti, a un solo chilometro di profondità, classificato come esplosione da cava.

Due eventi tellurici a breve distanza a Loiri Porto San Paolo.

A metà giugno, il giorno 13 alle 10:18, un nuovo terremoto di magnitudo 1.3 ha avuto epicentro a Loiri Porto San Paolo, a 10 chilometri di profondità, seguito da un’altra lieve scossa, sempre nello stesso territorio, il 12 maggio alle 12:18, di magnitudo 1.1 e a 9 chilometri di profondità. Il 14 aprile a Ottana, alle 9:49, un’esplosione da cava ha provocato una scossa di magnitudo 1.0 Richter a 1 chilometro di profondità, rilevata solo dagli strumenti.

Il sisma più forte è stato di magnitudo 2.0 Richter.

Pochi giorni prima, l’11 aprile, i sismografi hanno rilevato un sisma di magnitudo 1.6 a Porto Torres alle 14:54, con ipocentro a 11 chilometri di profondità. Risalendo ancora nel tempo, il 22 febbraio alle 1:25 un terremoto di magnitudo 1.3 è stato localizzato a Monti, a 13 chilometri sotto terra. Il 13 febbraio alle 12:54 si era invece verificato un evento di magnitudo 2.0 a Berchidda, con epicentro a 10 chilometri di profondità. Chiude la sequenza la scossa di Monti del 2 febbraio, alle 21:57, di magnitudo 1.3 e profondità di 10 chilometri, dovuta a un’esplosione da cava.

Le scosse di terremoto che hanno interessato le acque a largo della Sardegna.

Per quanto riguarda le scosse in mare, il 21 luglio il Tirreno Centrale ha fatto registrare un terremoto di magnitudo 2.6 alle 19:18, a 60 chilometri di distanza da Olbia e a 16 chilometri di profondità. Il 14 maggio una scossa ha interessato la Costa Sarda nord-orientale, con epicentro a 10 chilometri di distanza da La Maddalena e 32 da Olbia, di magnitudo 1.4 e a 2 chilometri di profondità, rilevata alle 14:06. Ancora prima, il 2 maggio alle 5:18 i sismografi hanno individuato un sisma di magnitudo 2.6 nel Mare di Sardegna, a 13 chilometri di profondità e a 88 chilometri da Sassari.

Nel tratto del Tirreno Centrale due scosse registrate il 7 aprile.

Il 7 aprile si erano verificate due scosse ravvicinate nel Tirreno Centrale. La prima alle 17:21, di magnitudo 2.7 Richter e profondità 10 chilometri, distante 63 chilometri da Olbia. La seconda alle 19:37, di magnitudo 2.4, alla stessa profondità e a 64 chilometri dalla città gallurese. Anche la Costa Sarda nord-orientale era stata interessata il 3 aprile da un terremoto di magnitudo 1.4, rilevato alle 10:35 a 10 chilometri di profondità, situato 7 chilometri da Palau e 27 da Olbia. Successivamente, l’11 marzo, una scossa ha colpito la Costa Sarda Nuorese, alle 00:13, a 27 chilometri di profondità e 53 chilometri da Olbia. La sequenza di eventi in mare si chiude con il terremoto del 2 febbraio alle 22:28, di magnitudo 2.5 nel Tirreno Centrale, a 10 chilometri di profondità e 62 chilometri di distanza da Olbia.

Anche la Sardegna non è esente dal rischio terremoto.

La Sardegna, spesso percepita come isola immobile e sicura, è in realtà un territorio che conosce occasionali scosse di terremoto. La sua geologia antichissima la rende apparentemente stabile rispetto ad altre regioni italiane. Tuttavia, la micro-sismicità dimostra che anche questa terra può vibrare sotto l’effetto di movimenti profondi. I terremoti sono generalmente di bassa intensità e raramente percepiti dalla popolazione. La loro origine è legata sia a piccoli assestamenti tettonici sia a sporadiche esplosioni da cava. I sismografi dell’Ingv registrano ogni anno diversi eventi, contribuendo a un costante monitoraggio scientifico. Le aree più interessate sono il nord-est e le zone marine circostanti. Le scosse, seppur lievi, confermano che la Sardegna non è del tutto esente dai fenomeni sismici.

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Pietro Serra nasce a Sassari il 7 aprile 1988 e cresce a Sorso, cittadina nella provincia di Sassari. Giornalista pubblicista, dal 22 gennaio 2024 è direttore del Giornale di Oristano.