Traffico di droga nell’Oristanese, 5 arresti: l’operazione di polizia

Stroncato il traffico di droga nell’Oristanese.

È partita da un’indagine della Squadra Mobile di Oristano, con il coordinamento della Procura della Repubblica, l’operazione che ha portato oggi all’esecuzione di cinque misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti, tutti con precedenti penali e accusati di essere coinvolti in un’importante attività di spaccio di sostanze stupefacenti nella provincia. Il blitz è scattato dopo mesi di appostamenti, pedinamenti e attività tecniche che hanno permesso di raccogliere prove solide a carico dei soggetti finiti nel mirino degli inquirenti.

Le indagini hanno documentato la presenza di veri e propri depositi di droga.

Le indagini hanno preso forma seguendo i movimenti sospetti di alcuni residenti nei comuni di Terralba, San Nicolò d’Arcidano e Villasor, dove gli investigatori hanno documentato la presenza di veri e propri depositi di droga pronti a rifornire il mercato oristanese. Secondo quanto ricostruito dagli agenti, il gruppo si occupava della distribuzione di cocaina, eroina, marijuana e metadone, sostanze detenute illegalmente e poi spacciate a una rete estesa di consumatori, che contava centinaia di clienti, alcuni dei quali giovanissimi.

Smantellata una rete di traffico di droga nell’Oristanese.

L’indagine, denominata “Soro Traslochi” per via di un episodio chiave avvenuto nel febbraio 2024, ha permesso di smantellare una struttura ben organizzata e ramificata. In quell’occasione, infatti, un furgone intestato alla nota ditta di traslochi è stato fermato e controllato: al suo interno gli agenti hanno trovato oltre un chilo di cocaina e arrestato in flagranza il conducente. Si trattava di una delle due forniture di particolare interesse per gli investigatori.

Scoperta una cessione di tre chili di cocaina destinata a un acquirente di Simaxis.

Nel dicembre 2023, le forze dell’ordine scoprirono che tre chilogrammi di cocaina erano destinati a un acquirente di Simaxis. L’acquirente, durante l’acquisto, venne ferito con un colpo d’arma da fuoco nelle campagne del paese, e successivamente i poliziotti trovarono un chilo della sostanza. Ma l’aspetto più allarmante dell’intera inchiesta riguarda il ritorno dell’eroina, che sembrava ormai marginale rispetto ad altri stupefacenti. In realtà, secondo quanto accertato, la sua presenza è tutt’altro che irrilevante: gli agenti hanno documentato oltre duecento cessioni solo nei mesi di attività del gruppo, segnando una recrudescenza allarmante del fenomeno.

La confidenza rivelata ad un agente della polizia di Stato.

La polizia di Stato prosegue senza sosta il monitoraggio del territorio e il contrasto alla diffusione della droga, con un’attenzione particolare rivolta ai luoghi frequentati dai giovani, come scuole e piazze. Gli inquirenti ritengono che proprio i più giovani rappresentino una fascia di popolazione estremamente vulnerabile, facilmente influenzabile e bersaglio privilegiato del microspaccio. In un momento di confidenza con gli agenti, uno degli arrestati ha rivelato un dettaglio che getta ulteriore luce sulle dinamiche drammatiche della dipendenza: ha raccontato di aver provato l’eroina per la prima volta da minorenne, introdotto alla sostanza da uno zio. Da quel momento, la spirale della tossicodipendenza lo ha condotto a spacciare per poter sostenere il proprio consumo.

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