
L’offerta formativa Consorzio Uno dell’Università di Oristano.
Un’offerta formativa sempre più specializzata quella dell’Università di Oristano, mirata a valorizzare il territorio e le sue potenzialità. È questo il filo conduttore dell’incontro che si è svolto nell’Aula Magna del Consorzio Uno di Oristano, alla presenza di docenti e istituzioni accademiche. Il dibattito ha posto l’accento su due ambiti di studio di grande interesse: le biotecnologie applicate al settore marino e la formazione nel campo del turismo.
Le peculiarità del percorso di studi in biotecnologie acquatiche.
Il professor Massimo Murgia ha illustrato le peculiarità del percorso di studi in biotecnologie acquatiche e marine, evidenziando come questa disciplina possa rappresentare un’attrattiva non solo per gli studenti sardi, ma anche per chi proviene da altre regioni e dall’estero. Il corso, ispirato da un’intuizione del professor Tramontana, prevede un accesso senza limitazioni di numero, subordinato al superamento di test online su materie scientifiche e sulla conoscenza della lingua inglese. Il percorso accademico si articola in tre anni, per un totale di 180 crediti formativi, con un forte orientamento alla pratica. Ampio spazio viene riservato all’attività di laboratorio, svolta all’interno del centro specializzato Lab, e all’esperienza sul campo attraverso un tirocinio professionalizzante.
L’Erasmus Plus consente agli studenti di arricchire ulteriormente la loro formazione, culminando nella discussione di un elaborato finale che conclude il percorso di laurea. Le opportunità di impiego per i laureati spaziano dalle aree marine protette alle industrie biotecnologiche, fino alla possibilità di intraprendere una carriera come liberi professionisti.
Una riflessione sulla capacità del settore dei servizi turistici.
Sul versante delle scienze economiche e turistiche, il professor Giuseppe Melis ha sollevato una riflessione sulla capacità del settore dei servizi turistici di rispondere ancora alle esigenze del mercato. Da questa analisi è nato un gruppo di lavoro interdipartimentale, che ha coinvolto studiosi di scienze economiche e aziendali, scienze politiche, ingegneria civile e architettura, lingue e beni culturali. Lo studio ha portato a una revisione dell’offerta formativa nell’ambito del corso di laurea in Scienze del Turismo (L-15), con la definizione di due nuovi profili di specializzazione.
Qual è l’obiettivo dell’Università di Oristano.
L’obiettivo di questa nuova impostazione è quello di formare professionisti del management delle destinazioni turistiche, degli eventi e del turismo culturale, attraverso un approccio multidisciplinare che integra conoscenze economiche, gestionali, culturali, tecnologiche e linguistiche. Il primo indirizzo, incentrato sulla gestione delle destinazioni turistiche, punta alla creazione di una figura in grado di progettare l’offerta turistica in maniera integrata, dialogando con istituzioni, enti locali, musei e aree protette, con l’obiettivo di rendere il territorio competitivo sui mercati nazionali e internazionali. La professione è stata recentemente riconosciuta anche dalla normativa nazionale, con la legge sul “Made in Italy” del 2023, e offre sbocchi occupazionali nel settore pubblico, nelle imprese private e nella ricerca accademica.
L’accesso alla laurea magistrale.
Il secondo indirizzo è dedicato agli eventi e al turismo culturale, rispondendo alle esigenze di un viaggiatore sempre più interessato a esperienze diversificate che spaziano dalla gastronomia all’archeologia. I laureati potranno occuparsi dello sviluppo di itinerari turistici e culturali, della gestione di eventi e dell’organizzazione di servizi per il settore. Inoltre, sarà possibile proseguire gli studi con l’accesso alla laurea magistrale in Turismo presso l’Università di Cagliari.
L’importanza di un impegno politico a favore del territorio.
L’incontro è stato anche l’occasione per ribadire l’importanza di un impegno politico concreto a favore della crescita del territorio. Valerio Sanna, presidente del Consorzio Uno, ha sottolineato come sia fondamentale investire in settori strategici per l’Oristanese, puntando sulle eccellenze locali come l’agroalimentare, le biotecnologie e il turismo. In una regione che deve affrontare il problema dello spopolamento, la formazione universitaria può rappresentare uno strumento cruciale per trattenere i giovani e creare nuove opportunità di sviluppo.
Le precisazioni del rettore dell’Università di Cagliari a Oristano.
In questa prospettiva, il rettore dell’Università di Cagliari, Giuseppe Mola, ha ribadito il legame stretto tra l’ateneo cagliaritano e il Consorzio Uno, sottolineando la necessità di costruire percorsi formativi capaci di dialogare con la realtà internazionale. L’idea non è più quella di spingere gli studenti a spostarsi altrove per formarsi, ma di rendere Oristano una destinazione universitaria attrattiva, puntando su corsi altamente specializzati. In questo contesto, il ruolo dell’Erasmus – sia nazionale che internazionale – diventa strategico, così come la creazione di reti con altri atenei del Mediterraneo.
La qualità della vita studentesca.
Un altro nodo cruciale riguarda la qualità della vita studentesca. Il rettore ha evidenziato la necessità di potenziare i servizi dedicati agli universitari, prevedendo spazi per attività sportive, culturali e ricreative, attraverso collaborazioni con il Cus e altre realtà locali. Inoltre, ha sottolineato l’urgenza di migliorare il sistema dei trasporti, facilitando la mobilità degli studenti tra le diverse sedi universitarie della Sardegna e promuovendo un flusso continuo tra le zone interne e i centri urbani.
Un approccio dinamico nella didattica.
Infine, Mola ha ribadito l’importanza di mantenere un approccio dinamico nella didattica, con la capacità di adattare rapidamente i corsi alle esigenze del mercato e del territorio. Ha inoltre lanciato un monito sulla necessità di farsi trovare pronti per le sfide future, citando il possibile arrivo a Lula dell’Einstein Telescope, un’infrastruttura scientifica di rilievo internazionale che potrebbe attrarre ricercatori e studenti da tutto il mondo. Se questa prospettiva dovesse concretizzarsi, ha concluso il rettore, sarà fondamentale garantire un’offerta formativa e una qualità della vita accademica all’altezza delle aspettative.