
Il Vangelo di domenica 6 aprile 2025.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 8,1-11
Domenica 6 aprile 2025
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”. Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”. E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”. Ed ella rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù disse: “Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più”.
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La riflessione di don Alejandro Garcia Quintero.
“Gesù ti ama così come sei”. “Io sono fatto così, Gesù mi ama lo stesso e sono comunque un buon cristiano”. Sono frasi che abbiamo sicuramente sentito dire qualche volta quando si cerca di giustificare qualcuno per qualcosa che ha detto o fatto e lo si invita, magari, a non perdersi d’animo perché nonostante tutto si è amati dal Signore. Leggendo l’episodio dell’adultera salvata da lapidazione certa, tuttavia, Gesù non la loda per aver tradito il marito, ma le dice “nessuno ti ha condannata, va e non peccare più”.
Certo che la amava, nonostante quello che aveva fatto e questo era sufficiente per salvarla, ma non la invita a continuare su quella strada. Certo che Gesù “ti ama così come sei”, ma non ti lascia così come sei se veramente ti metti al suo seguito. Si tratta di quel continuo lavorio che fa il cristiano per eliminare le proprie spigolature, le proprie debolezze e vizi spinto a migliorare sempre più il suo essere discepolo.
Il Signore scrive sulla sabbia queste debolezze per eliminarle una volta che le hai riconosciute: la Quaresima ci aiuti a “vincere su noi stessi” e su di esse, e non avremo tempo per scagliare pietre sugli altri né su noi stessi.