Il Consiglio comunale di Oristano ha approvato a maggioranza i bilanci previsionali 2025-2027 dell’Istituto Storico Arborense (ISTAR) e della Scuola Civica di Musica, due realtà centrali nella vita culturale cittadina. Il sindaco Massimiliano Sanna ha illustrato le due manovre finanziarie sottolineandone obiettivi e contenuti.
Per quanto riguarda l’ISTAR, il bilancio ammonta a 58 mila euro, coperti in gran parte da fondi regionali e comunali. Il programma delle attività per il prossimo triennio è ambizioso: dalla pubblicazione dei processi contro gli Arborea alla realizzazione di un’edizione critica della Carta de Logu, fino a progetti originali come “Eleonora in sarda rima”, opera poetica composta in tutte le varianti linguistiche della Sardegna. Il presidente della commissione bilancio, Antonio Iatalese, ha ribadito il valore culturale di queste iniziative e l’importanza del sostegno regionale. Dalla minoranza, Francesca Marchi (Sinistra Futura) ha però evidenziato la necessità di garantire maggiore autonomia finanziaria all’istituto e ha lamentato l’assenza dell’assessore alla Cultura in aula.
Bilancio da 130 mila euro invece per la Scuola Civica di Musica, che ha visto negli ultimi anni una significativa crescita nelle iscrizioni: da meno di 130 a quasi 260 studenti, con la previsione di raggiungere quota 300. L’istituto continuerà a offrire un’ampia gamma di percorsi formativi, dal livello base a quello di perfezionamento, con un’attenzione speciale al progetto “Nati per la musica”, rivolto ai più piccoli. Anche in questo caso Iatalese ha sottolineato la qualità e l’efficacia dell’offerta didattica, mentre Marchi ha auspicato una revisione dei compensi per il personale docente e l’individuazione di nuovi spazi. A difendere l’operato dell’amministrazione è intervenuto Fulvio Deriu (FdI), seguito dalla replica di Carla Della Volpe (PD), che ha criticato la gestione consiliare. Il sindaco Sanna ha infine rivendicato la compattezza della maggioranza e il rispetto dei tempi nell’approvazione degli atti, minimizzando le tensioni politiche.
