Il Sindacato dei Carabinieri (Sic) ha lanciato un appello per ottenere maggiori garanzie di sicurezza per gli operatori in servizio, dopo che due episodi, verificatisi a Roma e a Ragusa, hanno causato lesioni serie a due agenti. In una dichiarazione, Luigi Pettineo, segretario generale del Sic, ha espresso piena solidarietà e vicinanza ai colleghi investiti durante il servizio, precisando che, sebbene le ferite siano state rilevanti, i militari non si trovano in pericolo di vita.
I fatti, avvenuti in contesti diversi, hanno suscitato indignazione: a Roma, mentre gli operatori inseguivano un veicolo sottratto, dopo che i due occupanti si erano fermati, le pattuglie intervennero per procedere all’arresto; tuttavia, il mezzo ha ripreso improvvisamente la marcia investendo un collega, causando gravi conseguenze. A Ragusa, invece, un giovane ventenne a bordo di uno scooter non si è fermato all’alt per un controllo, travolgendo un agente e facendolo precipitare violentemente a terra.
Pettineo ha condannato con fermezza questi atti, ritenendoli inaccettabili e sintomatici di una crescente efferatezza della criminalità, che quotidianamente colpisce i Servitori dello Stato in divisa. L’operatore sindacale ha messo in evidenza come, in Italia, il mancato arresto a un alt della Polizia sia punito solamente con una sanzione amministrativa, a differenza di molti Paesi europei dove il rifiuto di fermarsi comporta sanzioni penali e autorizza le Forze dell’Ordine a utilizzare ogni mezzo per bloccare il fuggitivo, che verrà comunque tratto in arresto per aver tentato di eludere la legge.
Alla luce di tali eventi, il segretario generale ha sottolineato l’urgenza di rivedere l’attuale impianto normativo per garantire una maggiore protezione degli operatori di Polizia. Pur riconoscendo il potenziale del Ddl Sicurezza, attualmente in fase di approvazione da parte delle Camere e concepito come strumento per arginare i fenomeni delinquenziali e rafforzare la tutela delle Forze dell’Ordine, Pettineo ha insistito sul fatto che le misure proposte non bastano a fermare questa spirale di violenza.
Il sindacato chiede pertanto al Governo l’istituzione di un tavolo tecnico finalizzato a definire regole d’ingaggio chiare e precise, nonché l’elaborazione di un progetto per un istituto di Assistenza Sanitaria gratuita, destinato a curare le lesioni subite durante il servizio. Con tono deciso, il Segretario ha dichiarato che non è accettabile subire ulteriormente atti di violenza contro chi ogni giorno rischia la vita per garantire la sicurezza dei cittadini e ha invocato risposte efficaci da parte delle istituzioni, auspicando che il governo della Nazione intervenga con tempestività per tutelare i servitori dello Stato.