Zone umide dell’Oristanese, convegno per rigenerazione e tutela

Cabras

Nel cuore dell’Oristanese, territorio che intreccia storia, economia e ambiente, le zone umide saranno protagoniste di un momento di confronto di grande rilevanza promosso dall’associazione politico-culturale intitolata alla memoria del senatore Lucio Abis. L’appuntamento, fissato per venerdì 10 ottobre alle 16.30 nel salone del Seminario arcivescovile di Oristano, prende il titolo di “Per una nuova rigenerazione ambientale, produttiva, paesaggistica delle zone umide dell’Oristanese” e si propone di approfondire le sfide e le prospettive di rilancio di questo straordinario patrimonio naturale e umano, che interessa i territori di Cabras, Terralba, Santa Giusta, Arborea, Nurachi e Riola Sardo.

“Questo vasto patrimonio territoriale” ha spiegato Pietro Arca, presidente dell’Associazione culturale senatore Lucio Abis, “ha rappresentato per secoli una fonte produttiva ed economica per i pescatori che intorno a tali compendi hanno organizzato cooperative e raggruppamenti economici. La pesca praticata, quasi esclusivamente a carattere estensivo, non si è mai evoluta e trasformata in forme miste di pesca estensiva ed intensiva insieme, in grado certamente di realizzare standard economici e produttivi più costanti nel tempo ed in grado di sopperire alle diverse fasi di crisi che nel tempo si sono manifestate in danno alla produzione ittica, come l’invasione dei cormorani e l’innalzamento dei livelli di salinità in relazione alle quote di scolmata delle peschiere.

In questo tempo più recente avanzano ulteriori problematiche legate direttamente al cambiamento climatico, alla diminuzione dell’apporto delle acque dolci da monte e a pericolosi mix con l’acqua salmastra risalente dal mare, che va ad attaccare sempre più a fondo l’habitat ecologico e biologico delle sponde dei bacini lagunari, modificando e distruggendo, di conseguenza, l’apporto naturale dei nutrienti alla fauna ittica”.

L’incontro si propone di esplorare in profondità i cambiamenti in atto e di ipotizzare nuove forme di organizzazione stabile per il personale che opera nelle lagune. Saranno valutate le necessità di interventi di salvaguardia e di mitigazione dei rischi derivanti dalla crescente salinizzazione delle acque, ma anche le opportunità di modernizzazione delle attività di pesca. L’obiettivo è garantire stabilità ai redditi realizzabili e favorire la diversificazione delle attività di pesca, sfruttando le potenzialità paesaggistico-ambientali delle vaste aree umide a beneficio di un turismo ecologico in crescita.

Tra i relatori, spiccano figure di alto profilo scientifico e amministrativo. Antonio Pusceddu del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università di Cagliari interverrà su “Sfide e adattamento delle lagune costiere al cambiamento climatico”, mentre Pier Paolo Roggero, del Nucleo di ricerca sulla Desertificazione e Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, analizzerà “Agricoltura e zone umide dell’Oristanese: sfide e opportunità future”. Seguiranno interventi di Manuela Puddu, responsabile dell’Unità Zone Umide e Cambiamenti Climatici di MEDSEA, con un approfondimento su “Marceddì e San Giovanni: laboratorio di adattamento climatico”, e di Gabriele Pinna della LIPU, che parlerà della “Tutela delle zone umide dell’Oristanese”. Augusto Navone, presidente della Fondazione IMC – Centro Marino Internazionale, illustrerà “Le zone umide dell’Oristanese: cosa fare oggi e cosa fare domani”.

A questi contributi scientifici si affiancheranno gli interventi degli amministratori locali: Andrea Abis, sindaco di Cabras; Manuela Pintus, sindaca di Arborea; Lorenzo Pinna, sindaco di Riola Sardo; Renzo Ponti, sindaco di Nurachi; e Sandro Pili, sindaco di Terralba, tutti impegnati a delineare prospettive concrete per le loro comunità. L’incontro prevede inoltre un dibattito aperto, che favorirà il confronto diretto tra esperti, istituzioni e operatori del settore, seguito dalle conclusioni affidate a Gianvalerio Sanna, presidente del Consorzio Uno, e a Rosanna Laconi, assessora regionale della Difesa dell’Ambiente, che tracceranno una sintesi delle azioni necessarie per tutelare e valorizzare le zone umide dell’Oristanese.

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Collaboratore - Giornale di Oristano.