Il racconto di Alessia Orro nella trasmissione di Canale 5.
Durante la puntata di ieri di “Verissimo”, su Canale 5, Alessia Orro ha condiviso con Silvia Toffanin le emozioni legate al trionfo dell’Italvolley ai Mondiali 2025 in Thailandia, dove è stata premiata come migliore palleggiatrice e miglior giocatrice del torneo. La pallavolista di Narbolia ha definito questo risultato una rivincita personale dopo anni segnati da momenti difficili, soprattutto a causa di un episodio di stalking che l’ha profondamente segnata.
La campionessa ha raccontato le attenzioni moleste di un fan.
La campionessa ha ripercorso davanti alle telecamere la vicenda che l’ha vista vittima di un uomo ossessivo, raccontando l’inizio di quella che si è poi trasformata in una vera persecuzione. “Si è presentato con un mazzo di fiori il giorno del mio compleanno, mentre mi allenavo con la Nazionale, e all’inizio credevo fosse un fan”, ha ricordato. Da quel momento, la situazione è degenerata. L’uomo ha cominciato a inviarle messaggi continui sui social, alternando toni offensivi ad altri apparentemente affettuosi. Le molestie sono quindi uscite dallo schermo per diventare una minaccia concreta. “Ha iniziato a seguirmi ovunque andassi, sempre ubriaco e pericoloso”, ha spiegato la giocatrice, rivelando come la paura fosse ormai parte della sua quotidianità.
L’atleta non ha denunciato subito e ha vissuto settimane di paura.
Nonostante i segnali sempre più evidenti, Alessia Orro ha confessato di non aver compreso subito la gravità di ciò che stava vivendo. “Non ho denunciato subito perché pensavo di potercela fare ma ho iniziato ad avere paranoie e a non essere più serena”, ha detto, sottolineando quanto la situazione l’avesse destabilizzata anche mentalmente.
Oggi la campionessa Alessia Orro sorride e guarda avanti.
Il racconto della pallavolista, che oggi sorride dopo aver toccato uno dei punti più alti della sua carriera, si è trasformato in un messaggio di forza e consapevolezza, un invito a non tacere di fronte a chi trasforma l’ammirazione in ossessione.

