Sardegna, basi Nato in allerta dopo l’attacco Usa all’Iran

Caccia militari

Allerta delle basi Nato in Sardegna dopo l’attacco in Iran.

A seguito dell’attacco degli Stati Uniti contro le basi iraniane, è stato innalzato il livello di allerta nelle installazioni Nato presenti in Italia. In particolare, la Sardegna conosce da tempo la presenza attiva dell’Alleanza Atlantica sul proprio territorio. Fin dagli anni Cinquanta, l’isola è stata progressivamente trasformata in un vasto scenario operativo per esercitazioni militari, addestramenti, collaudi di armamenti e operazioni come lo scarico di carburante. Un utilizzo che, nel corso degli anni, ha sollevato ripetute preoccupazioni e dibattiti sull’impatto ambientale che queste attività comportano per l’ecosistema sardo.

L’istituzione della base militare americana poi dismessa nell’isola di Santo Stefano.

Nel 1973 fu istituita una base della Marina degli Stati Uniti sull’isola di Santo Stefano, nell’arcipelago della Maddalena, rimasta operativa fino alla sua chiusura ufficiale nel 2008. “Ieri era l’ultimo giorno”, dichiarò nel marzo di quell’anno Scott Campbell, portavoce della Navy Region Europe, confermando la fine della presenza militare americana in Sardegna. L’ultima nave statunitense salpò da Santo Stefano il 29 settembre 2008, segnando la conclusione definitiva delle attività a stelle e strisce sull’isola.

Le preoccupazioni della presidente Alessandra Todde.

La presenza della Nato continua a essere massiccia nel poligono di Teulada, attivo dal 1956. Nel 2023, la base ha ospitato circa 2.200 militari provenienti da sette Paesi membri dell’Alleanza – Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Lettonia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Norvegia – con il supporto logistico fornito dall’Italia, nell’ambito dell’operazione denominata “Noble Jump 23”. Ad aprile di quest’anno, la presidente della Regione, Alessandra Todde, ha espresso preoccupazione per la destinazione dei fondi destinati al riarmo europeo. A suo avviso, una maggiore coesione nell’utilizzo di tali risorse potrebbe rappresentare un’opportunità decisiva per sostenere lo sviluppo di aree periferiche come la Sardegna.

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Collaboratore - Giornale di Oristano.