Gli incassi da record per la Fiera dell’Artigianato di Mogoro.
Numeri da primato sanciscono la chiusura della 64esima edizione della Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna, che a Mogoro ha confermato la propria centralità nel panorama regionale e non solo. L’evento 2025 si conclude con un deciso balzo in avanti sia negli ingressi sia nelle vendite, superando ampiamente i risultati delle edizioni precedenti e consolidando un trend di crescita che ormai appare inarrestabile.
Un balzo in avanti per la Fiera dell’Artigianato di Mogoro.
Il bilancio finale parla di 13.670 visitatori, a fronte degli 11.778 registrati lo scorso anno, e di un volume di vendite che raggiunge quota 287.305 euro rispetto ai 249mila del 2024. Se si sommano i proventi derivanti da biglietteria, artigianato, agroalimentare, libri e cantina, il fatturato complessivo della manifestazione arriva vicino ai 380mila euro, un traguardo che supera con largo margine i 323mila dell’anno scorso e i 252mila del 2023. Un incremento che testimonia l’attrattiva della kermesse e la sua capacità di rinnovarsi mantenendo intatto il legame con le radici culturali del territorio. I dati economici rivelano che quasi 40mila euro provengono dalla vendita dei biglietti, oltre 23mila dal comparto legato a libri e cantina, mentre circa 30mila arrivano dall’agroalimentare, un settore che continua a rappresentare una componente fondamentale all’interno della manifestazione.
Le parole del sindaco Donato Cau.
La soddisfazione per i risultati raggiunti è evidente nelle parole del sindaco di Mogoro, Donato Cau, che alla guida dell’amministrazione comunale ha seguito da vicino l’evoluzione della Fiera: “Siamo ovviamente soddisfatti del risultato raggiunto. Per noi era importante avere un visitatore in più dello scorso anno, ma siamo andati ben oltre. Abbiamo fatto sforzi notevoli, come amministrazione e come comunità, dobbiamo ringraziare chi ci ha sostenuto e aiutato in questi cinque lunghi e faticosi anni. Lasciamo a futuri amministratori una manifestazione importante, cresciuta tanto perché ci abbiamo creduto: non ci sono fiere di questo genere, che oltre cento artigiani che espongono per quasi due mesi, in Sardegna e forse neanche nella penisola. A chi verrà auguriamo di crederci e di fare ancora meglio di quanto abbiamo fatto noi”.
Un lavoro collettivo e la qualità della rete organizzativa.
Concetti che trovano eco anche nell’assessore alle Attività produttive, Francesco Serrenti, che sottolinea la forza di un lavoro collettivo e la qualità di una rete organizzativa che ha sostenuto la manifestazione in ogni fase: “In questi cinque anni abbiamo lavorato per mantenere alti gli standard di questa Fiera e quest’anno siamo riusciti a crescere ancora grazie al lavoro di tante persone: tutti i giovani che hanno lavorato all’accoglienza, le ragazze della cooperativa sociale Mariposas de Sardinia, i professionisti di Fainas e la social media manager Silvia Ariu, il grafic designer Roberto Pia, i progettisti del Dipartimento di Architettura dell’Università di Cagliari, guidati da Silvia Mocci e Carlo Atzeni e, naturalmente, tutta la macchina comunale. L’auspicio è che chi sarà il prossimo anno alla guida del Comune continui su questa strada: lasciamo in eredità un contributo regionale di 100mila euro per altri due anni, certamente una base solida da cui partire”.

