La corsa all’Igp per l’artigianato Made in Sardegna.
A partire dal 1° dicembre 2025, anche l’artigianato artistico, tipico e tradizionale della Sardegna potrà beneficiare di un nuovo strumento di tutela: l’Indicazione Geografica Protetta (Igp) per i prodotti non alimentari. Il Regolamento europeo (UE) 2023/2411 estende infatti per la prima volta il marchio di qualità, finora riservato all’agroalimentare, anche ai manufatti artigianali legati al territorio d’origine. L’annuncio è stato al centro della tavola rotonda “Mani antiche e Cuori moderni”, svoltasi nei giorni scorsi a Ollastra in occasione della Fiera di San Marco, alla presenza di istituzioni, artigiani e rappresentanti di Confartigianato.
In Sardegna solo due le imprese hanno avviato il percorso per ottenere l’Igp.
Durante l’incontro, moderato dalla giornalista Simona Scioni, il sindaco Osvaldo Congiu ha sottolineato quanto artigianato e agricoltura, pur distinti, condividano radici comuni e aspirazioni di rinnovamento. Al momento, però, in Sardegna sono solo due le imprese che hanno avviato il percorso per ottenere l’Igp: l’orafo Raffaele Pirisi di Fonni e lo Studio Pratha di Sarule. Un numero ancora esiguo, che evidenzia la necessità di un maggiore impegno nella promozione della certificazione.
Un’opportunità per rafforzare il legame tra prodotto e territorio.
Marco Franceschi, segretario di Confartigianato Oristano, ha spiegato che il nuovo marchio rappresenta un’opportunità concreta per rafforzare il legame tra prodotto e territorio, garantendo ai consumatori autenticità e qualità, e stimolando allo stesso tempo l’economia locale. Ha poi evidenziato come la registrazione all’Igp non solo favorisca la valorizzazione dei prodotti sardi sui mercati internazionali, ma protegga anche da fenomeni di contraffazione, che negli ultimi cinque anni hanno causato danni per oltre 27 milioni di euro, soprattutto nel settore orafo.
Il sostegno all’Igp della Regione Sardegna non è mancato.
Su proposta dell’assessore all’Artigianato Franco Cuccureddu, sono stati stanziati 750mila euro a favore delle imprese che vorranno intraprendere il percorso di certificazione, cui si aggiungono 30 milioni complessivi destinati al comparto artigiano nella recente Finanziaria regionale. Sara Olla e Raimondo Mandis, funzionari regionali intervenuti all’evento, hanno ribadito la volontà dell’Isola di sostenere con forza il settore, anche attraverso iniziative di internazionalizzazione come la prossima partecipazione all’Expo 2025 di Osaka.
Una protezione chiara e rigorosa per i manufatti tradizionali.
Secondo Francesco Frau di Confartigianato Nuoro, il nuovo Regolamento introduce finalmente una protezione chiara e rigorosa per i manufatti tradizionali, grazie a una procedura che prevede l’elaborazione di disciplinari di produzione dettagliati e il controllo della conformità sia a livello nazionale sia europeo. Frau ha sottolineato l’importanza di creare associazioni di produttori, indispensabili per rafforzare il sistema di tutela e diffondere la cultura della qualità.
Una stagione di grandi opportunità per l’artigianato sardo.
Anche le Camere di Commercio, rappresentate da Stefano Carta, hanno espresso il loro impegno per favorire il passaggio di competenze, la digitalizzazione e l’accesso ai mercati esteri da parte delle imprese artigiane. Il nuovo scenario normativo, dunque, apre una stagione di grandi opportunità per l’artigianato sardo, che da sempre incarna creatività, tradizione e unicità, ma che oggi più che mai ha bisogno di strumenti concreti per affermarsi e resistere alle sfide della globalizzazione.

