Patatina croccante al posto dell’Eucaristia, sospeso spot blasfemo

Sospeso lo spot blasfemo.

L’Aiart (Associazione cattolica di ascoltatori di televisione) esprime soddisfazione per la decisione che l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria che ha accolto l’appello per la sospensione dello spot blasfemo confezionato e mandato in onda su alcune reti televisive nazionali dall’azienda che produce patatine fritte in busta Amica Chips.

I motivi della sospensione.

Nel chiarire i motivi della immediata sospensione “la campagna pubblicitaria, ambientata in un convento e con sottofondo musicale con l’Ave Maria di Schubert, mostra un gruppo di suore novizie dirigersi verso l’altare della chiesa per prendere la comunione. Non appena la novizia della fila riceve dal sacerdote l’ostia, nella versione web una patatina, si sente un sonoro scrocchi riecheggiare nella chiesa. Stupita e imbarazzata di poter essere la causa di quell’imprevista emissione, la novizia si volta verso la sagrestia, dove un’altra suora sta sgranocchiando le croccanti patatine pubblicizzate, prende dole dal sacchetto. Il video si conclude con le immagini del prodotto e lo slogam Amica Chips il divino quotidiano”.

Il mondo cattolico indignato per lo spot blasfemo.

Per il mondo cattolico, indignato, una vittoria per una triste vicenda che secondo la decisione del Comitato di controllo la comunicazione commerciale ha offeso le convinzioni religiose della persona. Nel dettaglio delle motivazioni “il parallelismo che il messaggio instaura tra patatina, descritta come il divino quotidiano e l’ostia che rappresenta il divino, si sostanzia della derisione del senso profondo dell’Eucaristia, rendendo più che ragionevole che il credente e non solo si senta offeso”.

Il boicottaggio negli oratori e comunità parrocchiali.

Il messaggio blasfemo di pessimo gusto rischia il boicottaggio anche in Sardegna. L’azienda ha 7 giorni di tempo per fare ricorso. Intanto, in molte comunità parrocchiali, i parroci si dicono pronti a bandire il prodotto dagli oratori frequentati da numerosi bambini e ragazzi che nelle attività sono soliti sgranocchiare prodotti alimentari simili a quello appeno bandito dagli spot pubblicitari.