Si indaga sull’episodio nella chiesa di San Francesco a Oristano.
Le indagini dei carabinieri del Comando provinciale sull’atto sacrilego avvenuto nella chiesa di San Francesco, nel cuore del centro storico di Oristano, procedono senza tregua. L’episodio, verificatosi nella notte tra mercoledì e giovedì, ha scosso profondamente la città, portando alla luce un episodio di vandalismo che ha suscitato sgomento e indignazione.
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La ricostruzione dell’atto sacrilego nella chiesa di San Francesco a Oristano.
I primi accertamenti hanno ricostruito una sequenza di eventi inquietante: i responsabili, probabilmente alla ricerca di denaro, si sono introdotti nel luogo sacro attraverso una porta secondaria collegata all’ex convento, attualmente in fase di restauro. Non trovando oggetti di valore, i vandali hanno seminato distruzione, danneggiando due crocifissi e gettando a terra candele e fiori. Il gesto più grave è stato l’uso di varechina sull’altare, un atto che ha provocato danni significativi e rappresenta una profanazione senza precedenti per la chiesa.
Le indagini a tutto campo dei carabinieri del Comando provinciale di Oristano.
Nonostante l’impegno dei militari dell’Arma, gli autori del raid sono riusciti a far perdere le proprie tracce nei vicoli del centro storico, complicando ulteriormente l’identificazione. Gli inquirenti stanno ora esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, nella speranza di raccogliere elementi utili all’indagine.
L’appello lanciato poche ore dopo dal sindaco Massimiliano Sanna.
Il sindaco, Massimiliano Sanna, ha lanciato un appello accorato alla cittadinanza, chiedendo collaborazione per individuare i colpevoli: “Questo attacco alla chiesa di San Francesco è un’offesa alla nostra comunità e ai suoi valori. È fondamentale che reagiamo con unità, riaffermando il rispetto per i luoghi di culto e i principi della convivenza civile”. Intanto, la comunità parrocchiale, colpita nel cuore, si stringe attorno al suo simbolo, in attesa che giustizia venga fatta.

