Michele Fuedda è morto in un incidente sul lavoro.
Un tragico incidente sul lavoro ha stroncato la vita di Michele Fuedda, operaio 40enne di Pula, coinvolto in un evento drammatico nel cantiere della nuova strada statale 195, nella zona di Tanca Nissa. L’uomo, secondo una prima ricostruzione, sarebbe precipitato da un’altezza di circa 6 metri mentre svolgeva le sue mansioni.
L’uomo è morto poco dopo l’arrivo in ospedale.
Immediatamente lanciato l’allarme, sul posto è intervenuto un elisoccorso che ha trasportato il ferito in condizioni gravissime al Pronto Soccorso dell’ospedale Brotzu. Nonostante l’impegno e i tentativi disperati dei medici, Michele Fuedda non è riuscito a superare la gravità delle lesioni riportate ed è morto poco dopo il suo arrivo in ospedale.
Le verifiche per stabilire se siano state rispettate le norme di sicurezza.
I carabinieri della stazione di Capoterra, insieme alla Polizia locale e al personale dello Spresal, hanno avviato le indagini necessarie per ricostruire con esattezza le cause dell’incidente. Le verifiche sono finalizzate a stabilire se siano state rispettate tutte le norme di sicurezza previste nei cantieri, per fare piena luce su quanto accaduto e garantire che episodi simili possano essere evitati in futuro.
Michele Fuedda è l’ennesimo morto sul lavoro.
La morte di Michele Fuedda segna un nuovo, doloroso episodio nella lunga serie di incidenti sul lavoro che colpiscono la Sardegna. Ogni tragedia evidenzia l’urgenza di controlli accurati e costanti nei cantieri e nei luoghi ad alto rischio. Le norme di sicurezza devono essere applicate con rigore e senza eccezioni, affinché situazioni simili possano essere prevenute. La cultura della prevenzione rappresenta non solo un obbligo normativo, ma anche una responsabilità morale verso chi lavora quotidianamente in contesti pericolosi. Solo misure adeguate e una vigilanza continua possono ridurre il ripetersi di simili eventi, proteggendo vite umane preziose.

