Chiesta la condanna per l’ex inviato Cristian Cocco.
Il processo contro Cristian Cocco, ex inviato di Striscia la Notizia, è giunto a una svolta. Secondo l’accusa, Cocco avrebbe tentato di estorcere denaro dai suoi ex collaboratori, Noris Antonio Massimo Aversano e Krisztina Henriette Papp, durante il periodo in cui lavorava per il noto programma satirico di Canale 5.
La richiesta di condanna.
Il sostituto procuratore ha chiesto una pena di 3 anni e 4 mesi, oltre a una multa di 700 euro, sottolineando che le accuse sarebbero supportate da prove emerse nel corso del processo. L’avvocato Cristina Puddu, rappresentante legale di Cocco, avrà l’opportunità di presentare la difesa il prossimo 25 settembre, durante quello che dovrebbe essere l’atto conclusivo del processo.
Il presunto tentativo di estorsione.
Le accuse contro Cocco includono il presunto tentativo di estorcere circa 62mila euro dai suoi ex collaboratori, una somma che, secondo l’accusa, rappresentava una parte dei compensi che la società collegata a Mediaset aveva pagato loro per il supporto tecnico e logistico fornito durante le riprese dal 2014 al 2018.
I trasferimenti di denaro sospetti.
L’accusa afferma che Cocco avrebbe minacciato i suoi ex collaboratori di compromettere le loro carriere e di escluderli dal programma televisivo se non avessero ceduto alle sue richieste. Secondo le indagini, i trasferimenti di denaro sospetti sono stati documentati attraverso transazioni bancarie e pagamenti effettuati tramite carte prepagate, spesso in periodi immediatamente successivi ai pagamenti effettuati dalla società Mediaset ai due collaboratori.
Secondo la difesa di Cristian Cocco non vi sono prove concrete.
La difesa di Cocco, pur non negando i trasferimenti di denaro, sostiene che non vi siano prove concrete che questi siano avvenuti a seguito di un’estorsione. L’avvocatura è pronta a sostenere che i pagamenti contestati erano legittimi e giustificati, rappresentando compensi aggiuntivi per il ruolo artistico di Cocco nel progetto.
