Un giovane della provincia di Oristano è finito a processo.
Una madre esasperata, dopo più di dieci anni di vessazioni familiari nella provincia di Oristano, ha richiesto l’intervento dei carabinieri. L’operazione ha portato all’arresto del figlio, attualmente agli arresti domiciliari.
Gli abusi in famiglia erano diventati insostenibili.
La situazione di abusi psicologici e fisici all’interno della famiglia era diventata insostenibile. Il figlio, di 36 anni, si sentiva un dio, dichiarandosi bello e ritenendo di avere il diritto di essere accudito senza mai lavorare. La sua pretesa di essere trattato con guanti bianchi, sia in senso figurato che letterale, ha reso la vita dei genitori un vero inferno.
L’impeto di rabbia dopo il ritrovamento del pane non gradito.
L’episodio scatenante è stato il ritrovamento di pane non di suo gradimento. In un impeto di rabbia, il figlio ha imposto con un cronometro che entro otto minuti avrebbe buttato dalla finestra tutto ciò che riteneva inadeguato. Questo è solo uno dei tanti esempi di comportamenti vessatori che hanno caratterizzato la convivenza forzata.
La denuncia della madre ai carabinieri.
A seguito della richiesta di intervento della madre, i carabinieri hanno attivato il Codice Rosso, che ha messo in luce il clima di terrore e vessazioni che si era instaurato. Tra le testimonianze raccolte nel tribunale di Oristano, oggi è stato il turno della sorella.
Le registrazioni all’insaputa dei genitori.
Il ragazzo, stando alle ricostruzioni processuali, aveva anche l’abitudine di nascondere dispositivi per registrare segretamente i genitori, una strategia che contribuiva a mantenere un controllo opprimente sulla famiglia. Le testimonianze dei vicini e dei carabinieri intervenuti nel corso degli anni saranno fondamentali nel delineare l’entità degli abusi subiti dai genitori.
Il processo proseguirà a settembre e ottobre al tribunale di Oristano.
Il processo, iniziato recentemente, proseguirà con ulteriori udienze fissate per il 24 settembre e il 15 ottobre. In queste date, verranno ascoltati altri testimoni, con l’obiettivo delle parti civili di ottenere giustizia per i genitori e ristabilire un clima di rispetto e serenità familiare. Gli avvocati che rappresentano i genitori, costituiti parte civile, sono Maria Assunta Argiolas e Rossella Oppo. La difesa dell’imputato è invece affidata all’avvocato Salvatore Madau.

