
Il presidente americano Trump sfida il commercio globale.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato una sfida provocatoria al commercio globale, dichiarando un’emergenza nazionale per affrontare il crescente deficit commerciale degli Usa. In un discorso trionfante, il tycoon ha annunciato l’introduzione di dazi del 10% su tutti i Paesi e tariffe reciproche per i 60 Paesi con i maggiori squilibri nei confronti degli Stati Uniti. Trump ha fissato i dazi al 20% per l’Europa, al 34% per la Cina e al 10% per la Gran Bretagna. Ha promesso di inaugurare una nuova “età dell’oro” economica per gli Stati Uniti, portando miliardi di dollari per ridurre le tasse e il debito.
L’obiettivo è quello di rendere l’America di nuovo ricca e competitiva.
Il presidente, in un evento al Giardino delle Rose della Casa Bianca, ha definito il giorno dell’annuncio come una “giornata di liberazione”, sottolineando l’importanza di recuperare il controllo sulle politiche commerciali. Il suo obiettivo, ha spiegato, è rendere l’America di nuovo ricca e competitiva, adottando il principio della reciprocità. Gli Stati Uniti hanno ribadito con fermezza che risponderanno con lo stesso trattamento, ma con tariffe dimezzate, se gli altri Paesi imporranno dazi.
Le Borse hanno chiuso con il segno meno.
La reazione dei mercati non si è fatta attendere. L’annuncio ha provocato un indebolimento del dollaro e un aumento dei rendimenti dei titoli di stato americani. I listini europei hanno chiuso negativi, con l’eccezione di Madrid. Al contrario Wall Street ha visto una crescita, alimentata da speranze su future riduzioni dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve.
La risposta del commercio globale ai dazi imposti da Donald Trump.
Nel frattempo, le istituzioni europee stanno preparando una risposta. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato di essere già al lavoro con la Commissione Europea per un’analisi delle misure e per sviluppare una risposta basata sul dialogo e la protezione degli interessi europei. “È fondamentale evitare una guerra commerciale che danneggerebbe i cittadini americani ed europei”, ha affermato Tajani, evidenziando l’importanza di una negoziazione costruttiva e pragmatica.