L’emergenza siccità nell’Oristanese.
La provincia di Oristano, come gran parte della Sardegna, si trova ad affrontare una situazione di emergenza siccità sempre più grave. Le piogge scarseggiano e gli invasi si svuotano rapidamente, tanto che in alcune dighe già emergono ruderi un tempo sommersi. La Coldiretti ha sollevato l’allarme, richiedendo la dichiarazione di Stato di calamità, evidenziando che il primo gennaio gli invasi sardi avevano un quinto in meno di acqua rispetto all’anno precedente.
Le temperature non si sono abbassate nemmeno durante i giorni più freddi, aumentando la necessità di irrigazione nei campi e aggravando la situazione. Il Consorzio di bonifica della Sardegna centrale ha vietato l’utilizzo dell’acqua ad uso irriguo per salvaguardare le scorte rimaste, mentre l’Anbi ha sottolineato la gravità della situazione, con alcuni invasi che registrano volumi minimi degli ultimi 25 anni. Nel distretto Posada, addirittura, è stato vietato l’irrigazione per garantire l’uso potabile. La situazione richiede azioni immediate e coordinate per affrontare l’emergenza e garantire la sopravvivenza delle colture nell’isola.
Nel frattempo, la Protezione Civile regionale ha emesso un avviso meteo importante valido dalle ore 00:00 alle 23:59 del 10 febbraio. L’avviso, codificato con il colore giallo e classificato come criticità ordinaria, riguarda il rischio idrogeologico e coinvolge specificamente le aree di allerta Iglesiente, Campidano e Montevecchio Pischinappiu. Queste zone includono anche Oristano, Tirso e Logudoro, dove è fondamentale monitorare attentamente le condizioni meteorologiche e il rischio associato.