 
La scossa di terremoto ha interessato il territorio di Berchidda.
Una lieve scossa di terremoto ha interessato questa mattina il territorio di Berchidda. L’evento sismico, registrato dai sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ha avuto una magnitudo di 2.0 sulla scala Richter ed è stato rilevato alle 12:54. Il movimento tellurico si è verificato a una profondità di 10 chilometri, un dato che lo colloca tra i terremoti di tipo superficiale, ovvero quelli che avvengono nella crosta terrestre a profondità inferiori ai 70 chilometri.
La zona epicentrale del terremoto registrato a Berchidda.
L’epicentro è stato localizzato a circa 6 chilometri dal centro abitato di Berchidda e a 8 chilometri da Monti, due comuni della Gallura, una zona che, pur non essendo considerata a rischio sismico elevato, occasionalmente registra lievi scosse. L’evento odierno ha coinvolto un’area più ampia, comprendendo diversi altri centri situati in un raggio compreso tra gli 11 e i 20 chilometri, tra cui Telti, Calangianus, Oschiri, Tempio Pausania, Luras, Bortigiadas, Alà dei Sardi e Aggius.
La Sardegna non è esente dai fenomeni sismici.
Nonostante la bassa intensità, l’evento conferma che la Sardegna, pur trovandosi in una delle zone meno sismicamente attive d’Italia, non è del tutto esente da fenomeni tellurici. Gli esperti sottolineano che l’Isola è interessata solo marginalmente dalle dinamiche tettoniche che caratterizzano il resto della penisola. Tuttavia, alcune aree possono comunque risentire di movimenti della crosta terrestre, seppur di lieve entità.
Pochi giorni fa un’altra scossa nelle acque della Gallura.
L’episodio odierno segue un altro evento sismico avvenuto pochi giorni fa, il 2 febbraio. In quella occasione una scossa di magnitudo 2.5 era stata registrata nel Tirreno centrale, al largo della costa gallurese. Il sisma si era verificato attorno alle 22:30 e, come nel caso di oggi, era stato localizzato a una profondità di 10 chilometri. Il terremoto era stato rilevato dalla sala sismica dell’Ingv di Roma, senza che venisse avvertito dalla popolazione sarda a causa della distanza dalla costa.
Resta attivo il monitoraggio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
In generale, i terremoti registrati in Sardegna si mantengono su livelli di bassa intensità, senza causare danni a persone o cose. Tuttavia, il monitoraggio sismico rimane attivo e costante, grazie alla rete di rilevamento dell’Ingv, che tiene sotto osservazione ogni minimo movimento del sottosuolo. L’attenzione degli esperti è sempre alta per analizzare l’evoluzione di eventuali fenomeni futuri, garantendo un’informazione tempestiva in caso di scosse più significative.


 
		 
	 
		 
		