Alcune differenze tra indagato, imputato e condannato.
Sovente è di difficile comprensione al profano la differenza tra la figura dell’indagato e dell’imputato. L’apparente, sottile, dissomiglianza nel sistema giudiziario assume un significato distinto e rilevante. La persona dell’indagato e dell’imputato prendono parte a un procedimento penale. I termini, difatti, sono riservati alla sola materia penalistica. Tuttavia la loro posizione all’interno del procedimento differisce significativamente.
L’indagato è accusato di aver commesso un reato, fatto antigiuridico, ed è iscritto nel registro degli indagati. L’indagine è avviata in seguito ad una notizia di reato. Questa è acquisita da varie fonti, tra cui: la polizia giudiziaria, il pubblico ministero o altri soggetti coinvolti nel procedimento penale. L’accusa presentata dinanzi l’autorità giudiziaria dovrà essere valida e consistente riguardo le prove. A conclusione delle indagini, all’indagato è notificata l’accusa mossa nei suoi confronti. Da questo momento avrà il diritto di difendersi.
La figura dell’imputato è invece formalmente incriminata dall’autorità giudiziaria e rinviata a giudizio. Il rinvio a giudizio si ha quando il gup, giudice dell’udienza preliminare, non decide di prosciogliere l’indagato. Quindi, non emette sentenza di “non luogo a procedere”.
L’imputazione del fatto criminoso avviene dopo un’analisi più approfondita delle prove. Se queste sono sufficienti per incriminare l’indagato il magistrato procede con un processo penale completo. Questo si conclude con una sentenza di innocenza o di colpevolezza. Prima dell’emanazione della sentenza nessun soggetto è condannato e dunque meritevole di qualsivoglia strumentalizzata gogna mediatica.
La principale differenza tra indagato e imputato risiede nella fase del procedimento penale in cui il soggetto si trova. L’indagato è ancora nel processo di valutazione dell’accusa mossa nei suoi confronti e non è ancora iniziato il processo, assume così i connotati di un sospettato. L’imputato invece è già stato incriminato ed il processo penale a suo carico avviato.
Un’altra differenza riguarda i diritti e le garanzie processuali applicate ai soggetti. L’indagato ha diritto di essere informato delle accuse mosse nei suoi confronti, ad un avvocato ed un equo processo. L’imputato, formalmente incriminato, ha diritto alla presunzione di innocenza fino a prova contraria. L’onere della prova spetta alla pubblica accusa, secondo il principio del “Nemo tenetur se detegere”. Viene a tal punto ascoltato dall’autorità giudiziaria.
Infine, la figura del condannato è un soggetto riconosciuto, e non solo ritenuto o presunto, colpevole di un delitto. Il fatto è determinato da una sentenza del magistrato alla fine del processo penale. Il nostro sistema giudiziario ha come obiettivo principale quello di garantire un equo processo, così come voluto dai Padri Costituenti e sancito dal Codice Rocco del 1930.