Ozieri, via al Triduo santo: la solidarietà al vescovo Melis

La solidarietà al vescovo monsignor Corrado Melis.

Con la Domenica delle Palme la Chiesa ha celebrato l’ingesso di Gesù a Gerusalemme. In quella città detta Santa, Gesù ha vissuto le ultime ore della sua vita terrena prima della condanna alla crocifissione. Dopo la morte, superato il buio del peccato, i cristiani celebreranno la Pasqua, mistero della Risurrezione e trionfo di Dio che è Verità.

Così come è stato per i discepoli, anche la Chiesa di Ozieri si è preparata a vivere questo mistero. Ed è pronta, anche in questo tempo difficile, a stupirsi e a gioire. Così come è stato per i discepoli che, nella domenica della Risurrezione, raggiunto il sepolcro ormai vuoto, videro e credettero. Il deserto e la Quaresima sono stati il luogo e il tempo in cui anche la Diocesi di Ozieri ha atteso e sperato in compagnia dei suoi sacerdoti e del vescovo Corrado.

Mercoledì 27 marzo, nella celebrazione della messa Crismale, l’intero presbiterio si è ritrovato nella Chiesa Cattedrale. Si è stretto intorno al suo Pastore per vivere uno dei momenti più importanti in cui si è resa visibile la comunione come segno evidente della realtà di unità che, in Cristo, è data di vivere a quanti si amano vicendevolmente nel suo nome.

Quello di Ozieri oggi è un presbiterio addolorato e ferito per la dura prova che affligge la Diocesi, le sue opere e i suoi collaboratori. Un clero provato, ma che vuole sostenere la sua guida, il vescovo, con la forza e la lealtà che da sempre lo ha distinto.

Nella solenne concelebrazione non si è fatta attendere la presenza di Dio attraverso un’assemblea di donne e uomini, bambini, giovani e ragazzi, convenuti dalle comunità, e che vivono il tempo presente in attesa che la verità faccia il suo percorso allontanando i sospetti. Una Chiesa che continua a pregare perché la luce dello Spirito Santo illumini il buio che, indisturbato cammina nei suoi torbidi sentieri scuotendo l’armonia dei cuori e delle menti.

Con la presenza della quasi totalità dei sindaci del territorio diocesano si è rinnovata la vicinanza al vescovo Corrado e ai suoi collaboratori, manifestando, con la sola presenza, che è bello e onesto pensare di avanzare, spediti, nel cammino iniziato per rendere più solidali le comunità parrocchiali, la diocesi, la Chiesa pensata da Gesù come famiglia che sostiene, incoraggia, cammina, vive pellegrina nel tempo presente e con lo sguardo rivolto al futuro. A loro il vescovo ha rivolto parole di incoraggiamento perché tutto possa continuare con quell’amore e dedizione di sempre.

Anche i giovani, nel loro momento di preghiera, hanno “urlato la loro gioia di sentirsi figli della Chiesa che è in Ozieri”. Nelle loro invocazioni “una chiesa (quella di Ozieri) che in questi anni abbiamo scoperto amica, mamma premurosa, attenta compagna di cammino, capace di prenderci per mano senza mai sostituirsi a noi nelle scelte”.

E ancora, nelle voci dei ragazzi che si sentono accolti e ascoltati. “Ci sono stelle brillanti, i nostri sacerdoti, i nostri animatori… e c’è il nostro vescovo Corrado. Spesso stanchi e provati dalle fatiche, ma con il grande dono di tenere lo sguardo fisso verso il cielo. Convinti di aver azzeccato la rotta giusta per questa Chiesa. Vogliamo dire a don Corrado, ai sacerdoti e ai nostri accompagnatori il nostro grazie. E promettere che faremo di tutto per custodire la stessa direzione del Vangelo. A noi questa Chiesa di Ozieri piace e quando stiamo con lei sentiamo il profumo di casa, di famiglia, di abbraccio in cui stare e ritornare sempre, per poi ripartire e arricchire la vita di tanti altri”.

Al termine della giornata, un giovane sacerdote, tenendo tra le mani gli olii santi appena benedetti dal vescovo ha sussurrato, con il volto pieno di gioia, il passo del Vangelo in cui sta scritto: “Dio non farà giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà fede sulla terra?” (Lc 18.7-8).